La via bilaterale tra la Svizzera e l’Unione Europea è stata ricca di successi. Purtroppo, l’aggiornamento e l’ulteriore sviluppi degli accordi è rimasto fermo da anni. L’Accordo quadro è la chiave che permetterebbe di assicurare il successo del modello elvetico anche in futuro. Questo accordo permetterà infatti alle aziende svizzere di continuare a vendere i loro prodotti e servizi in Europa al pari degli altri Paesi. Gli istituti universitari potranno continuare ad approfittare dei programmi di ricerca europei e gli studenti beneficeranno del libero accesso alle università europee. Infine, esso permetterà di stipulare nuovi accordi in importanti settori come l’energia, la salute e la ricerca, aprendo opportunità per il nostro Paese prima che sia troppo tardi.
L’Accordo quadro crea certezza giuridica e offre prospettive
Già a gennaio 2019, lo stesso Consiglio federale affermò che l’Accordo è “ampiamente nell’interesse della Svizzera” e che un rifiuto avrebbe comportato “conseguenze negative”. Il commento positivo del Consiglio federale al termine delle negoziazioni era del tutto giustificato: anche con l’accordo quadro, la Svizzera manterrà la piena sovranità nei processi legislativi interni. Il regolamento per la risoluzione di controversie offre addirittura un ulteriore vantaggio alla Svizzera rispetto alla situazione attuale: stabilisce in maniera chiara i processi e impedisce all’UE reazioni sproporzionate in caso di conflitti irrisolvibili. I verdi liberali sostengono quindi un chiaro Sì all’Accordo quadro e un’implementazione senza ulteriori indugi. Per questo il Consiglio federale deve consegnare al più presto il dossier al Parlamento.