Domenica, 4 settembre 2022

Rivedere il progetto dell’imposta di circolazione e un chiaro sì all'AVS 21 per garantire le rendite anche alle future generazioni

I membri verdi liberali Ticino si sono riuniti oggi in assemblea virtuale per discutere dei temi in votazione federale al 25 settembre e in votazione cantonale al 30 ottobre.

I temi cantonali sono stati oggetto della prima parte dell’Assemblea. La modifica Costituzionale per l’inclusione della lingua dei segni nella Costituzione è stata approvata all’unanimità. Per garantire celermente la possibilità di comunicare anche nella lingua dei segni presso tutti gli sportelli comunali e cantonali, è necessario però adottare le tecnologie digitali e velocizzare il processo di digitalizzazione dei servizi amministrativi. I verdi liberali stimano che il processo di digitalizzazione sia ancora purtroppo in forte ritardo, sia a livello comunale sia a livello cantonale. Poter usufruire di sportelli digitali per tutti i servizi permetterebbe di velocizzare l’inclusione delle persone con disabilità.  

 

I membri hanno anche accettato la Riforma dell’organizzazione delle autorità di protezione (ARP). Questa trasformazione garantirà una maggiore parità di trattamento e uniformità tra i Comuni. 

 

Infine, la discussione sull’imposta di circolazione ha animato il dibattito. L’iniziativa del PPD “Per un’imposta di circolazione più giusta” non ha raccolto il sostegno dei presenti. Secondo i verdi liberali, il controprogetto del PS e dei Verdi è più adatto alla situazione attuale seppure anch’esso abbia diverse lacune. I verdi liberali esprimono scetticismo in generale su entrambe le proposte. La veloce evoluzione della mobilità richiederà un continuo adattamento della base di calcolo. Per i verdi liberali sarebbe auspicabile la scissione della base di calcolo tra automobili con motore a energia termica e automobili elettriche. Una differenziazione della base di calcolo permetterebbe di evitare la ricerca della formula “perfetta” e garantisce un rapido adattamento per ogni categoria di veicolo. Adattamenti che con il rapido sviluppo tecnologico saranno evidentemente necessari. La possibile diffusione della tecnologia a idrogeno nei prossimi anni è un ulteriore aspetto da considerare. Infine, dopo l’approvazione del decreto per il pareggio dei conti, i verdi liberali si interrogano su quali sarebbero le conseguenze dei tagli previsti all’imposta di circolazione per il budget cantonale.

 

Quattro SÌ sui temi federali in votazione a settembre

La riforma AVS 21 e il finanziamento aggiuntivo tramite l’aumento dell’IVA hanno ottenuto il sostegno dei membri. Per i verdi liberali una riforma del primo pilastro è urgente e necessaria. Durante il dibattito è stato sottolineato più volte che la società sta cambiando e l’inversione della piramide demografica impone misure urgenti, soprattutto con il pensionamento della generazione “Baby-boomer” che richiederà entro il 2032 fino a 15 miliardi in più di rendite AVS. Qualche voce contraria ha espresso un disappunto riguardo alla tempistica della riforma AVS che chiede l’armonizzazione dell’età di pensionamento a 65 anni prima della realizzazione della riforma della previdenza professionale. I verdi liberali aprono inoltre la porta a futuri innalzamenti dell’età di pensionamento che tengano conto dell’evoluzione positiva della speranza di vita. 

 

L’iniziativa sull’allevamento intensivo ha raccolta una maggioranza di sostegni, nonostante non abbia fatto l’unanimità. I favorevoli sono convinti della necessità di dare una spinta ulteriore in termini di protezione degli animali e standard ambientali. L’aumento dei costi della carne e una minore produzione di prodotti animali avranno ricadute positive in termini di protezione del clima e dell’ambiente. D’altra parte le voci contrarie hanno espresso preoccupazione per le forti limitazioni alle importazioni e l’aumento vertiginoso della burocrazia che conseguirà dall’iniziativa.

 

Infine, anche la riforma dell’imposta preventiva ha trovato un largo sostegno tra i membri verdi liberali. La riforma permetterà di rimediare a uno svantaggio competitivo della piazza finanziaria svizzera e garantirà migliori condizioni per gli investimenti, in particolare per il servizio pubblico e per la transizione energetica grazie a un’aumentata emissione di obbligazioni verdi (“Green Bonds”).