Mercoledì, 19 aprile 2023

Piano energetico e climatico cantonale - osservazioni PVL

Il partito dei verdi liberali, che ora conta due rappresentanti in seno al legislativo cantonale ticinese, con piacere ha visionato il nuovo Piano energetico e climatico cantonale (PECC). In generale, nonostante il PECC sia un rapporto ben scritto con miglioramenti rispetto al PEC del 2013, vi sono alcuni punti che dovrebbero essere rafforzati.

Come premessa è d’obbligo analizzare i dati recenti, in particolare il mancato raggiungimento degli obbiettivi della “strategia energetica 2050” che erano stati fissati per il periodo tra il 2000 ed il 2020: a fronte degli obiettivi per diminuire l’uso di fonti energetiche del 16% e per l’elettricità del 3%, in Ticino vi è stata una diminuzione di utilizzo delle fonti energetiche del 10% ma un incremento del 7% nel consumo d’elettricità.

 

Innanzitutto la tempistica del PECC dovrebbe essere anticipata al 2040 come proposto dal PVL svizzero col documento “Cool Down 2040”. Il punto forse più debole è la mancanza nelle sinergie tra le varie tipologie di produzione di energie da fonti rinnovabili. Ad esempio con una chiara connessione tra fotovoltaico (FV) in esubero ed i bacini idroelettrici per uno stoccaggio stagionale: da un lato con il pompaggio, da un altro il non utilizzo dei bacini nel periodo da primavera ad autunno quando la produzione FV è alta. La politica energetica deve inoltre poter valutare, scegliere ed integrare le varie possibili soluzioni tenendo conto dei costi che comunque evolvono. In ambito stoccaggio è appena accennato il vettore H2 (con l’acronimo Power-to-X) che invece, in altre nazioni, sta diventando la
priorità numero uno per la transizione dal fossile al rinnovabile. In Svizzera ci sono importanti sviluppi ed applicazioni formulati da H2energy ed EMPA.

 

Delle comunità energetiche, ad esempio le RCP - Raggruppamento per il Consumo Proprio, si fa solo fugace menzione. Secondo la strategia della confederazione, è uno dei pilastri principali delle soluzioni energetiche rinnovabili e deve essere evidenziato maggiormente. Oltre Gottardo ci sono ormai migliaia di RCP e qui in Ticino invece sono ancora troppo poche. Persino in Italia ci sono piani ambiziosi sia per le CE che per l’idrogeno che sono collegate a quanto si fa a livello europeo. Infine gli enti preposti alla sensibilizzazione devono offrire tutto il ventaglio di consulenze che includano comunità energetiche, stoccaggio, soluzioni di quartiere, ecc…. Nella seguente pagina sono visibili puntuali osservazioni suddivide tra produzione, consumo e sensibilizzazione.

 

 

LE NOSTRE OSSERVAZIONI NEL DETTAGLIO:

 

  1. Sviluppo di fonti rinnovabili

    1. Maggiore integrazione delle soluzioni basate su fonti rinnovabili:

      1. Vi deve essere ad esempio una chiara connessione tra FV in esubero ed i bacini per uno stoccaggio stagionale: da un lato con il pompaggio, da un altro riempiendo i bacini nel periodo da primavera ad autunno quando la produzione FV è alta;

    2. Idroelettrico:

      1. Vista la diminuzione delle precipitazioni, gli obbiettivi di produzione possono essere raggiunti unicamente con l’effettiva integrazione tra FV e idroelettrico (cfr punto precedente stoccaggio – riempimento bacini);

      2. Riversione delle risorse idriche al Ticino: le concessioni devono essere riprese in Ticino con una pianificazione chiara e trasparente;

    3. Fotovoltaico (solare):

      1. Gli obbiettivi di produzione da FV possono essere aumentati

      2. Si deve investire maggiormente sullo sviluppo di impianti associato allo stoccaggio (un esempio è lo stoccaggio locale con l’idrogeno);

    4. Adattamento della rete per gestire la presenza di numerosi piccoli produttori (FV);

    5. Maggiore incisività nello sviluppo dello stoccaggio, ad esempio, con idrogeno sia decentralizzato (ad es. produzione domestica grazie all’esubero di FV) sia centralizzato (riuso di gasdotti);

    6. Promuovere maggiormente sulle comunità di consumo (RCP) che hanno il pregio di scaricare la rete di distribuzione elettrica principale;
       

  2. Riduzione consumi in generale:

    1. Investire sull’efficienza energetica per ridurre i consumi, sia per gli stabili pubblici/privati sia per i veicoli;

    2. Sostituzione delle energie fossili con le rinnovabili, non solo per la produzione di energia elettrica ma soprattutto per quella termica:

    3. Più geotermia;

    4. Più uso di acqua di falda o di lago per reti energetiche;

    5. Più teleriscaldamenti;
       

  3. Sensibilizzazione:

    1. Lo sportello informativo vada oltre l’analisi dell’edificio considerando il quartiere e la regione;

    2. Più formazione ai comuni sulle politiche energetiche;

    3. Aumentare la sensibilizzazione ambientale e sociale sulle risorse innovabili;

    4. Aumentare la sensibilizzazione per ridurre e, laddove possibile, sostituire/eliminare l’utilizzo delle energie fossili;

    5. Integrare le cooperative abitative (che sono citate come esempio di edificazione per raggiungere lo sviluppo centripeto degli insediamenti secondo le linee guida PAC redatte del cantone) con le comunità energetiche per rendere l’una e l’altra più attrattive.